Anni fa, abbiamo conosciuto il piccolo Kenneth e la sua mamma perché avevano urgentemente bisogno di aiuto: lei, una donna sola, malata di AIDS e vittima della stigmatizzazione a causa della sua malattia, era disperata. Li abbiamo aiutati, garantendo l’accesso ai beni di prima necessità e alle cure mediche sia al piccolo Kenneth, a sua volta malato di AIDS, sia alla sua mamma.

Per lei, però non c’è stato nulla da fare: nel 2015, le sue condizioni cliniche sono precipitate e, a novembre dello stesso anno, è morta. Abbiamo immediatamente inserito Kenneth in una delle nostre famiglie affidatarie, quella di Ma Edith e lo abbiamo fatto seguire con attenzione da un’assistente sociale e da uno psicologo. C’è voluto tanto tempo ma, alla fine, Kenneth è riuscito ad elaborare il lutto che, inizialmente, negava completamente.

Non siamo ancora riusciti a rintracciare la famiglia di origine di Kenneth. In tutti questi anni, ha vissuto con Ma Edith (nella foto sono insieme) che, oltre a lui, sta crescendo i suoi 2 figli e altri 2 bambini in affidamento che abbiamo salvato dall’abbandono. Noi sosteniamo l’intera famiglia perché i bambini possano crescere in condizioni adeguate, con tutte le cure mediche di cui hanno bisogno e con accesso ad un’istruzione di qualità.

Kenneth sta per compiere 8 anni, cresce con l’amore della sua famiglia affidataria e frequenta la seconda elementare. Noi continueremo ad occuparci di lui e lo aiuteremo a diventare grande.

La storia di Kenneth dimostra quanto siano importanti i nostri donatori: ci permettono di prenderci cura di Kenneth e di altri bambini come lui.