Una delle situazioni più commoventi a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, riguarda Edwin e Edwina, due ragazzi ciechi dalla nascita, arrivati da noi dopo che è stato chiuso l’orfanotrofio illegale in cui vivevano, dove i bambini erano vittime di abusi terribili.

Un giorno, Edwin (nella foto) ci ha detto che gli sarebbe piaciuto tornare dove viveva prima di essere portato in orfanotrofio. Avevamo come riferimento solo i ricordi di un bambino cieco, non è stato facile, ma siamo riusciti a trovare il villaggio. Una volta lì, abbiamo incontrato Maggie che, appena li ha visti, ha pianto di gioia. L’anziana signora ci ha raccontato tutta la storia. Aveva trovato i bambini tra le rovine di una casa diroccata, erano stati abbandonati lì dai loro genitori durante le guerre tribali. Erano soli, pietosamente malnutriti, coperti dai loro escrementi e ridotti a mangiare foglie e tuberi. Senza nessuna esitazione, decise di occuparsi di loro.

Maggie e i bambini hanno vissuto insieme per tre anni. Fino a quando, un giorno, li ha portati all’ospedale per curare i problemi di stomaco che avevano e che derivano da quello che si erano ridotti a mangiare per sopravvivere. Da quel giorno, non li ha più rivisti perché un “reclutatore” dell’orfanotrofio li aveva portati via. Per anni, Maggie si è tormentata sulla sorte dei ragazzi, convinta che non c’era alcuna speranza di avere loro notizie. Non è stato così: farli incontrare e vedere la loro gioia, ci ha emozionati profondamente e ci siamo sentiti fieri del nostro lavoro.

Salvare i bambini dagli orfanotrofi illegali, riunirli ai loro cari o inserirli in altri contesti familiari protetti è quello che facciamo ogni giorno grazie al supporto dei nostri donatori che ringraziamo di tutto cuore.